Corso di Religione
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Il rispetto della libertà religiosa nel mondo continua a diminuire
Negli altri sei paesi, l’elevato grado di violazione della libertà
religiosa è legato all’azione di regimi autoritari quali quelli di Azerbaigian,
Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea e Uzbekistan.
Le violenze a sfondo religioso – che contribuiscono in
modo determinante al costante aumento dei flussi migratori – sono legate
al regresso della tolleranza e del pluralismo religioso. Il progressivo
distacco dal pluralismo religioso è chiaramente documentato nel Rapporto.
In varie nazioni del Medio e dell’Estremo Oriente inizia ad appalesarsi
il cosiddetto fenomeno degli stati mono-confessionali, in cui il gruppo
religioso dominante cerca di prevaricare sulle minoranze, imponendo la
sharia o approvando normative quali la legge anti-blasfemia. La recente
affermazione dello Stato Islamico in Iraq è un chiaro esempio di tale fenomeno.
Il volume rileva inoltre altre tendenze preoccupanti,
quali l’aumento dell’intolleranza religiosa e dell’ ”ateismo aggressivo”
in Europa Occidentale; il crescente analfabetismo religioso delle classi
politiche occidentali; il numero allarmante di episodi anti-semiti nel
Vecchio Continente.
Ulteriore novità dell’edizione 2014 sono le analisi continentali
di studiosi ed esperti: sulla situazione della libertà religiosa in AFRICA, AMERICA
DEL NORD, AMERICA
LATINA, ASIA, EUROPA
OCCIDENTALE, MEDIO
ORIENTE, RUSSIA
E ASIA CENTRALE. Tutte le analisi sono disponibili online. L’Asia si conferma il continente dove la libertà religiosa
è maggiormente violata. Nei paesi in cui vi è una religione di maggioranza
si riscontra un incremento del fondamentalismo non soltanto islamico, ma
anche indù e buddista.
Analizzando la situazione del Medio Oriente si
nota come i paesi in cui la libertà religiosa è negata offrono un terreno
fertile all’estremismo e al terrorismo.
Se in Russia il
crescente numero di immigrati musulmani comporta il rischio di una radicalizzazione
della presenza islamica, nei paesi dell’Asia Centrale, il
timore di rivolte sulla falsa riga delle primavere arabe, ha provocato
un inasprimento delle restrizioni imposte ai gruppi religiosi.
In Africa, la tendenza più preoccupante degli ultimi due
anni è senza dubbio la crescita del fondamentalismo islamico – sotto l’impulso
di gruppi come Al Qaeda nel Maghreb islamico, Boko Haram e al Shabaab –
e si riscontra un aumento di casi di intolleranza religiosa in Egitto,
Libia e Sudan. Non mancano tuttavia esempi di dialogo e cooperazione religiosa
in Camerun, Nigeria, Centrafrica, Uganda, Zambia, Sudafrica e Kenya.
In Europa Occidentale si registrano minacce sia alla libertà
religiosa che alla libertà di coscienza. In numerosi paesi vi è inoltre
una tendenza laicizzante che cerca di escludere la religione dalla vita
pubblica.
Anche in America del Nord si riscontrano casi
relativi all’obiezione di coscienza.
In America Latina gli ostacoli alla libertà religiosa
sono quasi sempre causati dalle politiche di regimi apertamente laicisti
o atei, come quelli di Venezuela ed Ecuador, che limitano la libertà di
tutti i gruppi religiosi, senza alcuna distinzione di credo.
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